volantino manifestazione 13 Aprile 2018

Partecipanti alla manifestazione del 13 Aprile 2018 a Montecitorio
Qui di seguito è riportato il testo del volantino distribuito durante la manifestazione del 13 Aprile a Montecitorio (Roma)

QUANDO È LO STATO A PRENDERE IN GIRO I DISABILI.
Sordocecità 107/10: una legge per finta

La comunità Europea il 12 aprile del 2004 ha deliberato una “dichiarazione scritta dei diritti delle persone sordocieche” riconoscendo la sordocecità (una grave minorazione sensoriale) “quale disabilità specifica”, invitando altresì gli stati membri a recepirla e definendo i requisiti delle persone sordocieche.
La risoluzione europea evidenzia il fatto che nelle persone sordocieche la percezione ambientale, la comunicazione, le difficoltà relazionali sono ben diverse e più limitanti di quelle difficoltà proprie delle persone soltanto cieche o soltanto sorde; diversi sono anche gli strumenti idonei al superamento di questi specifici limiti percettivi che NON SONO la somma di due minorazioni. La sordocecità  è una disabilità SPECIFICA. I sensi vista-udito sono vicarianti fra loro per cui a chi ha un deficit in entrambi i sensi, manca il supporto reciproco dei sensi vista e udito, ciò determina l’isolamento sensoriale anche nel caso di un minimo residuo in un uno o in entrambi i sensi.
La risoluzione europea non pone limite di età per il riconoscimento della sordocecità e considera inoltre che le persone sordocieche possono avere una minorazione totale di entrambi i sensi o mantenere un minimo residuo sia della vista che dell’udito o di entrambi i sensi.
Il parlamento italiano, con la legge 24 giugno 2010 n° 107 all’articolo 1 stabilisce che La presente legge e' finalizzata al riconoscimento della  sordocecita' come disabilità specifica unica, sulla base degli indirizzi contenuti nella dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordocieche dal Parlamento europeo, del 12 aprile 2004” MA successivamente si ricollega a quanto già stabilito dalla normativa vigente in Italia in merito alla cecità ed alla sordità (art.2 comma 1).
La legge 107/10 quindi NON recepisce affatto  la risoluzione Europea, in quanto la normativa vigente in Italia (comma 2, art.1 legge 381 del 26 maggio 1970 e comma 2 art 2 legge 95 del 20 febbraio 2006), stabilisce che “si considera sordo il minorato sensoriale dell’udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva che gli abbia compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da cause di guerra, di lavoro o di servizio”.
In base a questa normativa chi perde l’udito dopo l’età evolutiva (oltre i dodici anni), avendo imparato a parlare anche se si tratta di un sordo profondo, viene considerato solo invalido civile e non è riconosciuto sordo. Di conseguenza NON sono riconosciute sordocieche le persone che pur presentando una importante minorazione visiva, diventano sorde nell’età adulta, ne tantomeno coloro che sono nate con un minimo residuo uditivo o che lo mantengono nel tempo.
Mettiamo in evidenza quelle persone che mantengono in minima parte la funzione sensoriale uditiva, e contemporaneamente sono cieche oppure ipovedenti (legge 138/2001), viene da sé che queste persone non sono in grado di supportarsi con la lettura labiale e nemmeno con la lingua dei segni (LIS) dal momento in cui non riescono più a vedere i movimenti dell’interlocutore. La maggior parte delle persone sopra descritte hanno patologie degenerative che comportano la riduzione progressiva di entrambi i sensi, molte di loro non nascono sorde profonde, in base a quanto detto sopra, queste persone in Italia NON sono considerate sordocieche, per loro comincia il calvario dell’isolamento sociale. Per la grave mancanza legislativa, nei confronti delle persone sordocieche in Italia NON sono attivate quelle “tutele” che in realtà il corretto riconoscimento della specificità di questa distinta minorazione dovrebbe attivare, oltre alla formazione di personale che abbia una competenza qualificata, anche per la riabilitazione attraverso ausili specifici di nuova generazione e la corretta assistenza.

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